
Una volta, quando dovevamo fare una telefonata, era come se fossimo di fronte ad un miracolo. Comporre un numero e attendere alla cornetta, come si diceva un tempo, la voce di una seconda persona che chissà dove era, e chissà come riusciva a mettersi in contatto con noi. Come faceva la nostra voce, catturata da un apparecchio, ad arrivare ad una persona che magari era dall’altra parte della strada, della città, della regione, dello stato, del mondo? Quanto erano lunghi questi cavi? Ne abbiamo fatta di strada, eccome, da allora, e siamo arrivati ai cellulari, e da un pezzo. Telefoni che non hanno bisogno di un cavo, che parlano a distanze e che fanno cose grandiose: sono arrivati gli smartphone con cui si chatta, si naviga su internet, si pagano le spese, e via discorrendo. Sono arrivati gioielli come i…
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